Prof Bruno Lumbroso:
il ricordo del prof Paolo Lanzetta
Il Prof. Bruno Lumbroso ci ha lasciato.
Bruno Lumbroso crebbe a Tunisi ove frequentò il liceo francese così come il suo grande amico Gabriel Coscas. Fu poi naturale completare gli studi presso la facoltà di medicina di Parigi. Qui si consolidò l’amicizia con Gabriel. Bruno ricordava con orgoglio la frequenza come interno del servizio di neuro-oftalmologia all’Ospedale della Salpetriere. Successivamente, trasferitosi a Roma, fu tra gli allievi del Prof. Bietti, prese la seconda laurea in medicina, la specializzazione in oculistica e la libera docenza. Degli anni in Tunisia, allora protettorato francese, Bruno sottolineava le relazioni amichevoli e fruttuose tra genti di tutte le origini e religioni senza discriminazioni e violenze. Credo che questo clima abbia molto influito sul suo carattere cordiale e solare che tutti noi abbiamo conosciuto e apprezzato. Il prof. Lumbroso è sempre stato un cittadino del mondo, aperto e accogliente con tutti i suoi molteplici interlocutori. Ancora in giovane età la sua curiosità e l’amore per la professione che aveva scelto lo portò all’Università della California per una fellowship sulla retina. Era quella un’epoca nella quale l’America era davvero un paese lontano. Qui coltivò amicizie che sono poi durate per tutta la vita.
In Italia la carriera professionale del Prof. Lumbroso si sviluppò all’ospedale Oftalmico di Roma ove ha ricoperto varie posizioni fino a diventarne primario dal 1973 al 1999 e direttore scientifico dal 1996.
Non tutti sanno che oltre alla regolare frequentazione di congressi internazionali Bruno ha anche svolto attività di volontariato in ospedali in Africa e in Brasile.
Il Prof. Lumbroso, anche grazie all’incontro con il Prof. Rosario Brancato, allora a Firenze, si infervorò per argomenti allora innovativi, quali l’angiografia retinica e la terapia laser della retina. Fu tra i primi in Italia ad acquisire un fotocoagulatore laser assieme appunto a Brancato e al Prof. Carella. Continuò poi nella sua attività pionieristica diventando un esperto internazionale di optical coherence tomography, tecnologia che ha contribuito ad affinare e sviluppare.
Avevo da poco scelto di voler essere un oculista quando ancora studente di medicina e interno presso la Clinica Oculistica dell’ospedale San Raffaele di Milano diretta dal Prof. Brancato iniziai a frequentare i corsi di aggiornamento organizzati da Bruno Lumbroso, Gabriel Coscas e lo stesso Brancato. Lì conobbi per la prima volta il Prof. Lumbroso cui iniziai timidamente a rivolgere la parola. Mi colpì la sua attenzione ai giovani cui voleva trasmettere l’entusiasmo per un lavoro che adorava. Credo di non sbagliarmi nell’affermare che quei corsi siano stati frequentati, vuoi come discenti vuoi come relatori, da migliaia di oculisti, non solo Italiani ma anche da tanti colleghi provenienti da paesi ove Bruno si era fatto conoscere e amare per le sue doti divulgative e umane e come costruttore di pace tra i diversi popoli. Tutti siamo passati da lì e mi permetto di affermare che il Prof. Lumbroso sia stato il nostro Piero Angela dell’oftalmologia.
In anni più recenti Bruno mi ha coinvolto nelle sue attività educative e mi ha onorato della sua sincera amicizia.
Bruno ha sempre sostenuto che il futuro dell’oftalmologia stesse nell’innovazione tecnologica. Coerentemente a ciò, in tempi recenti, già in età matura e già in quiescenza dal sistema sanitario nazionale, il Prof. Lumbroso si è dedicato con tutto sé stesso allo studio dell’optical coherence tomography angiography, diventando insieme ai suoi collaboratori uno dei maggiori esperti mondiali di questa tecnologia e vivendo una vera e propria seconda giovinezza professionale testimoniata dalla pubblicazione di articoli e testi citati da tutta la nostra comunità scientifica.
Bruno non era solo conosciuto a livello internazionale per i traguardi professionali ma tanti ne conoscevano la passione per la pesca sportiva che lo ha portato in innumerevoli paesi, spesso in concomitanza con i congressi cui partecipava.
Bruno manca a tutti quanti l’hanno conosciuto apprezzandone le doti umane, la pacatezza, la propensione non solo alla divulgazione ma anche all’ascolto, la dedizione allo studio, la capacità di comprendere con largo anticipo le strade della medicina e dell’oculistica moderna.
Caro Prof. Lumbroso riposa in pace.
Paolo Lanzetta